Mini bond, cambiali finanziarie e fintech
Mini bond, Cambiali Finanziarie e fintech rappresentano alcuni dei nuovi strumenti finanziari alternativi e complementari al credito bancario.
Se fino a poco tempo fa, le Pmi avevano dovuto contare esclusivamente sul credito bancario per affrontare le normali (ma anche straordinarie) vicende aziendali, oggi mini bond, cambiali finanziarie e fintech si presentano come una soluzione innovativa alle necessità finanziarie croniche delle aziende.
D’altronde, non deve stupire la nascita di questi nuovi strumenti di credito, considerando la rapida evoluzione del sistema creditizio e l’inesorabile trasformazione digitale di ogni settore aziendale.
Cosa sono i mini bond e le cambiali finanziarie?
Sono titoli di debito emessi dalle PMI, negoziati sul mercato dei capitali e sottoscritti da Investitori Istituzionali. Possono avere una durata a breve o a medio termine (solo per i mini bond). Sono strumenti innovativi che consentono all’azienda di ampliare le fonti di finanziamento, rispetto al tradizionale canale bancario.
Il capitale può essere rimborsato alla scadenza (‘bullet’) oppure gradualmente (‘amortizing’) e la remunerazione avviene con il pagamento di una cedola. Possono godere delle garanzie emesse dai Confidi, finalizzate ad abbassare il rischio dell’operazione e rendere lo strumento maggiormente appetibile (sicuro) per gli investitori, riducendo il tasso a carico dell’emittente.
Tra i numerosi vantaggi, consente all’imprenditore di aprirsi a un nuovo mercato - con la flessibilità e le opportunità che questo per definizione comporta - e non appesantisce la centrale rischi.
Il processo di emissione prevede la partecipazione di soggetti qualificati che operano per valutare l’emittente e quindi il rischio dell’operazione, garantire i titoli, assistere e perfezionare l’operazione ed infine collocare i titoli tra gli Investitori Istituzionali.
Compito delle Camere di Commercio, delle Associazioni di riferimento del mondo imprenditoriale e del sistema dei Confidi è quello di diffondere la conoscenza di questi nuovi strumenti tra le imprese, aiutarle a utilizzarli per diversificare i canali di accesso al credito, nonostante il costo ancora leggermente superiore rispetto all’ordinario credito bancario.
“Stiamo lavorando con altri importanti partner nazionali per costituire un fondo d’investimento (FIA) dedicato a mini bond short term garantito al 100% da Confidi ” annuncia Alessandro Tronci, direttore generale Confidi Sardegna.
L’esperienza di Confidi Sardegna con le Cambiali Finanziarie
Un primo progetto che ha avuto successo è quello portato avanti da Confidi Sardegna nel 2017.
“Abbiamo raggruppato 8 imprese tra i settori agroalimentare, editoria, restauro, carte nautiche e meccanica”- spiega Alessandro Tronci - “ e creato un club deal. Abbiamo attivato una interfaccia tra investitori e un pool di piccole e medie imprese per realizzare emissioni di piccolo importo destinate a investitori con bassa propensione al rischio”.
Il nuovo canale di finanziamento ha avuto un costo per le imprese utilizzatrici, comprensivo di oneri accessori, di poco superiore al costo del credito bancario.
I due Confidi intermediari finanziari vigilati hanno attivato lo schema di credit enhancement (potenziamento del credito), prestando una garanzia complessiva fino al 100% dell’importo di ciascun titolo.
“Si tratta di un cambio di paradigma nel panorama dell’accesso al credito. Le aziende, debitamente valutate e garantite dai Confidi - continua Tronci – chiedono la fiducia ad investitori con una minima propensione al rischio e si impegnano con le proprie risorse a rispettare l’onere assunto, che risulta però calmierato dalla garanzia consortile emessa a supporto dell’operazione”
Quali requisiti deve possedere un’impresa per emettere un mini bond o una cambiale finanziaria?
L’azienda deve possedere alcuni indicatori di bilancio e di equilibrio finanziario
Normalmente si fa rifermento a:
- Fatturato > 5.000.000,00 o MOL (ultimo bilancio approvato) superiore al 5% dei ricavi o rapporto tra MOL e oneri finanziari (ultimo bilancio approvato) non inferiore a 2
2 Patrimonio Netto non inferiore al 10% del totale del capitale investito (non si applica alle cooperative)
3 Assenza di sconfini in Centrale dei rischi superiori al 2% dell’accordato, nell’ultimo anno.
4 Utilizzo fidi non superiore all’85% dell’accordato
“Il nostro primo esperimento è stato soddisfacente: l’importo totale emesso è stato di 7 milioni e ha coinvolto 8 aziende - conclude Tronci - La speranza è che questo possa diventare uno strumento ricorrente di accesso al credito, complementare rispetto al credito bancario.”
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